Scarperia e San Piero dal 1970 sono la patria della velocità su pista in Italia, chi è appassionato di motori e del Motorsport non può non essere stato anche solo ad osservare una volta nella vita le dolci curve e le pendenze spericolate dell’autodromo del Mugello. Tuttavia, Scarperia oggi può vantarsi di un altro bel primato nel mondo delle corse; siamo andati a intervistare Guido Pini, giovanissimo pilota 100% mugellano, cresciuto a pochissimi km dall’autodromo, con il suono dei motori lanciati sul rettilineo, e lo stridere delle gomme che affondano la staccata alla San Donato.

A che età hai iniziato a guidare la moto?

Ho iniziato a tre anni, ho una famiglia molto appassionata di motori, il nonno è stato il primo a credere in me, e ad avere il coraggio di vedermi guidare seppur da piccolo, ma devo ringraziare mio padre perché mi segue dappertutto, ed anche il coraggio della mamma che tutte le volte che mi vede andare in curva chiude gli occhi di paura.

Parli di te stesso come se tu fossi già grande, ma quanti anni hai?

Sono del 2008. Per cui ho appena compiuto quattordici anni, e la mia scuola media, di cui ho appena finito di sostenere gli esami di terza, la scuola è così vicina all’autodromo che è sempre nei miei pensieri. Così ho passato gran parte del tempo scolastico ad immaginare le curve del Mugello nel quale corro dal 2012, anche se la mamma non vuole che io lo dica e vorrebbe vedermi studiare di più.

A quale pilota ti ispiri per correre?

Ho iniziato a seguire la MotoGP per Stoner, poi quando si è ritirato dal professionismo, mi sono appassionato alla guida spettacolare di Marc Marquez, ed ecco perché ho scelto di correre col numero 93 sulla mia moto.

Cosa rappresenta per te la pista del Mugello?

Tecnicamente il circuito è una delle piste più belle del mondo in cui guidare, per le sue curve e per i suoi saliscendi, come lo è Portimao, anche se quella sembra più artificiale, mentre qui si corre su delle vere colline. E’ una pista veloce e divertente dove anche noi con le nostre moto iniziamo a raggiungere delle belle velocità, oggi ho fatto 233 km/h infondo alla San Donato, ma vedrete che domani meteo permettendo alle prove mattutine abbasseremo i tempi e forse aggiungeremo qualche km orario in più. Dall’altro punto di vista, il Mugello per me è il prato pieno di tifosi, l’atmosfera incredibile di festa, i fumogeni che non ti fanno respirare, il rumore continuo dei motori che rombano e sgasano, mentre tutto intorno la gente celebra la propria passione.

Tu il futuro di questo sport come lo vedi?

Sono una persona ambiziosa, ma per ora senza sognare troppo in grande mi accontenterei anche solo di riuscire a partecipare al mondiale, poi chissà, magari in futuro riuscirò a sbarcare nel professionismo, e perché no, magari riuscirò a correre sulle moto vere e vincere proprio su questa pista. Mi è dispiaciuto vedere le colline meno piene del solito, vuoi per il covid o per la grande assenza di Vale, ma sono sicuro che il pubblico tornerà anche perché abbiamo una grande generazione di giovani piloti e molti che già competono nella massima categoria, mi viene in mente Bagnaia, e la pole di Digiannantonio. Parlando poi della nuova generazione, vedo che insieme a me ci sono tantissimi giovani affamati di vittoria, cosa che rende ancora più divertente la competizione.

Se al Mugello non si dorme, di sicuro non dorme Guido, infatti si trova già secondo nel Campionato Mondiale Junior in Spagna classe pre-moto3, e viene da due ottimi risultati a Valencia e Barcellona.

Tempo al tempo, ma intanto wildcard al Mugello Classe Moto3, oggi, da esordiente ,ha firmato la pole provvisoria con 6 decimi di distacco sul secondo.